Pensione integrativa: 3 consigli per aumentarla
Iniziare presto il fondo pensione e con il comparto giusto è fondamentale per aumentare la propria pensione integrativa e mantenere in futuro uno stile di vita dignitoso

Tabella dei Contenuti
Come siamo messi con le future pensioni
L’Italia è un paese con la natalità più bassa in Europa.
Ogni anno nascono circa 200.000 persone in meno rispetto a quante ne muoiono.
E’ come se ogni anno una città di medie dimensioni come Parma sparisse nel nulla.
A molti questo dato di fatto non dirà nulla, ma significa che, in futuro, ci saranno sempre meno lavoratori per pagare le pensioni di sempre più pensionati. In altre parole, la pensione italiana è a rischio.
Ti sei infatti mai chiesto perché dal 1995 con la riforma Dini, al 2004 con la riforma Maroni, 2007 con la riforma Fornero, 2011 riforma Monti ecc.. le pensioni non hanno fatto altro che diminuire e l’età pensionabile aumentare? Guarda qui.
Perché un sistema pensionistico sano prevede che i giovani e i neonati siano almeno pari alla forza lavoro attuale, perché saranno loro che un domani pagheranno le pensioni.

Con meno neonati, meno giovani, quindi meno persone che entrano nel mondo del lavoro e più anziani che usciranno, il sistema pensionistico non regge.

E cosa pensi accadrà da qui al 2050? Quante ulteriori riforme avremo? ma soprattutto, ancora credi che lo Stato si occuperà di te?
Nell’ultimo libro scritto da Piero Angela, perché dobbiamo fare più figli, evidenzia come negli anni la foto di gruppo degli sposi sia cambiata.
Una volta sotto c’erano tanti bambini, e sopra pochi anziani superstiti. Oggi invece la piramide demografica si è invertita.

Inoltre, l’inps nacque come istituto erogatore di pensioni. Tanto doveva entrare dai contributi previdenziali dei lavoratori, tanto doveva uscire per pagare le pensioni.
Il cosiddetto sistema a ripartizione.
E invece ogni anno lo Stato mette le pezze coprendone il deficit. In termini percentuali lo Stato italiano contribuisce a risanare il deficit di bilancio dell’INPS per le pensioni in media per il 62%. Capito bene? 62%.
Tale contribuzione è destinata ad aumentare nel tempo, proprio come detto a causa dell’invecchiamento della popolazione italiana e del conseguente aumento delle pensioni. Una spada di damocle per il nostro debito prossimo ad essere considerato come speculativo e rischioso.
Detto ciò, è ormai un dato di fatto che ad oggi, senza considerare le riforme future, le pensioni in media rasentano in prospettiva il 50% dell’ultimo reddito percepito.
Ma non si fanno i conti che in genere si entra tardi nel mondo del lavoro e a contratti con stipendi più bassi. Fattore che inciderà sull’entità dell’assegno pensionistico in virtù del nuovo sistema contributivo.
Inoltre quel 50% in Italia fatica ad adeguarsi all’inflazione reale. L’inflazione aumenta ma i stipendi rimangono sempre gli stessi. Quindi con un reddito di 2000 euro al mese, in prospettiva potresti avere circa 1000 euro di pensione. Ma queste 1000 euro tra 30 anni non varranno quanto oggi. Magari varranno per esempio 500 euro. Oggi cosa comporterebbe al tuo stile di vita passare da 2000 euro al mese a 500 euro al mese? Guarda il mio video
Lo so che arrivati a questo punto veramente starai pensando che non dormirai più sonni tranquilli. Se ti dicessi che la soluzione esiste? Per dormire sonni tranquilli basta seguire questi 3 consigli.
1) Pensione integrativa: perchè iniziarla prima possibile
Fai subito tuo questo concetto e stampatelo bene in testa. Definita da Albert Einstein l’8 meraviglia al mondo, la capitalizzazione composta è un processo in cui gli interessi generati vengono lasciati investiti per generare a loro volta altri interessi in maniera esponenziale. Quindi sono gli interessi sugli interessi.

Immagina di creare una palla di neve in una giornata di inverno. Inizi con una piccola di neve e la fai rotolare giù per una collina. Mentre rotola, la palla di neve accumula più neve e diventa sempre più grande.
Ora, immagina che questa palla di neve sia il tuo investimento iniziale e la neve che si attacca ad essa rappresenti gli interessi che guadagni. Con il passare del tempo, il tuo investimento guadagna interessi su interessi.
Ed è proprio il fattore tempo che è determinante, la variabile più preziosa. In sostanza l’ interesse composto c’è quando, invece di essere riscosso e speso, viene lasciato investito di conseguenza produrrà a sua volta ulteriori interessi anche per gli anni a venire e nel lungo periodo ci garantirà una crescita non lineare come l’interesse semplice, ma esponenziale.

Come si nota dal grafico, più si allunga l’orizzonte temporale più l’effetto positivo di reinvestire quanto guadagnato tende a diventare esponenziale. La crescita del capitale con interesse semplice (in verde) è infatti lineare: se non si aumenta la base investita, i rendimenti saranno calcolati ogni anno sul valore iniziale. Al contrario i rendimenti generati dal reinvestimento degli interessi crescono anno dopo anno, diventando ben presto la componente principale dell’investimento.
Se ho tanto tempo davanti mi basterà poco capitale per raggiungere il mio capitale obiettivo (M).

Viceversa, se ho poco tempo davanti dovrò sacrificare più capitale per raggiungere il medesimo obiettivo.

Ognuno di noi è responsabile della propria ricchezza, perché con importi mensili di modesta entità, avendo tanti anni di versamenti, si possono raggiungere montanti elevati grazie alla capitalizzazione composta.
Quanta differenza fa investire prima o dopo qualche anno?
Apparentemente poco o nulla.
Ma se poi andiamo a fare un calcolo, vediamo che la differenza è abissale.
Pochi anni di differenza possono essere tantissimi quando sfruttiamo l’interesse composto, che come si sa, ha i suoi maggiori risultati nel tempo.
Lo puoi capire da questo esempio. Marco, nonostante abbia un piccolo stipendio, conosce benissimo il concetto di capitalizzazione composta e inizia a 25 anni il suo fondo pensione con 100 euro al mese.

Il suo amico Antonio invece pensa a spendere tutto quello che guadagna e non fa nulla. Solo arrivato all’età di 40 anni comincia a pensare al suo futuro e inizia anche lui con 100 euro al mese come il suo amico.

Considerando un rendimento tipico di un comparto dinamico del 6% l’anno il futuro di Marco al contrario di quello di Antonio arrivati a 67 anni di età sarà certamente più tranquillo.
Questo grazie al fatto che Marco ha iniziato presto perché ha potuto usufruire di questi interessi composti che altrimenti non avrebbe preso ritardandone l’inizio.
Antonio per arrivare alla stessa somma di Marco ora dovrà investire non 100 euro al mese, ma 275 euro al mese, addossandosi un maggiore sforzo finanziario. Quindi che senso ha ritardare l’inizio di un fondo pensione o di un piano di accumulo?
Iniziare prima con poco è meglio di iniziare più tardi ma con molto quando si ha a disposizione un alleato importante come il tempo, che è una variabile che scorre e che non torna più.

Come si può affermare quindi la decisione di ritardare la partecipazione ad un programma risparmio previdenziale può avere pesanti ripercussioni in termini di minore rendita a scadenza o in termini di maggiore onerosità dei versamenti necessari a mantenere lo stesso livello della rendita, così come può essere penalizzante sospendere i versamenti.

Pensateci in tempo finché avete tempo perché dopo non ci sarà più tempo.
Alessio Zaccanti
La morale è.. iniziate prima possibile perché aspettare vi costerà molto caro, e soprattutto cercate di versare il più possibile specialmente nei primi anni perché tali somme costituiranno lo zoccolo duro e più redditizio in quanto quelle somme sono quelle investite per più anni e che beneficeranno più di tutte della capitalizzazione composta.
2) Scegli il comparto di investimento giusto

Ma la capitalizzazione composta necessita anche di un’altra variabile per funzionare egregiamente oltre al tempo. E’ il tasso di rendimento con cui viene capitalizzato.
Risulta importante quindi la scelta del comparto. Capitalizzare un capitale per 30 anni al 2% l’anno non ti porterà da nessuna parte. Spesso vedo trentenni con pip a gestione separata o comparti garantiti. Il tutto ovviamente è frutto di ignoranza finanziaria, sia da parte sua che da parte di chi li propone.
Quindi la scelta del comparto giusto e adeguato all’età è il secondo consiglio che mi sento di darti.
A tal proposito leggi l’articolo che ho scritto sulla scelta del comparto di investimento del fondo pensione.
3) Tieni bassi i costi del fondo pensione

Un altro consiglio che mi sento di darti è mantieni i costi bassi. Esistono 3 categorie di fondi pensione.
- I pip
- i fondi pensione aperti (fpa)
- i fondi di categoria o fondi chiusi
Personalmente scarterei a priori i pip a causa dei costi alti che presentano rispetto agli altri.
Infatti tenete a mente che la capitalizzazione composta funziona anche al contrario. Nell’esempio fatto prima di marco, a parità di tempo e rendimento, un costo in più dell’1% annuo avrebbe determinato un risultato finale a 67 anni di poco più di 171.000 euro rispetto ai 225.000. Parliamo di ben 54.000 euro regalati al fondo pensione.
Quindi occhio, e se sei interessato a valutare anche questo aspetto del tuo piano pensionistico e desideri abbassarne i costi contattami.
Bonus: Inizia prima possibile anche per essere tassato meno
Quanto deriva dai contributi versati a decorrere dal 1° gennaio 2017 è assoggettato ad una ritenuta a titolo d’imposta del 15%. Tale percentuale si riduce in funzione dell’anzianità di partecipazione al sistema della previdenza complementare; se questa è superiore a quindici anni, l’aliquota diminuisce dello 0,30% per ogni anno di successiva partecipazione, fino al limite massimo di riduzione pari a 6 punti percentuali. Con 35 anni di partecipazione l’aliquota scende quindi al 9%. È possibile attivare un fondo pensione anche per i figli, deducendo anche questo importo, sempre entro il massimo di 5.164 €. I 35 anni necessari per raggiungere la tassazione del 9% partono direttamente dalla sottoscrizione del fondo. Il regalo ideale per il primo compleanno.
Esempio di tabella per età pensionabile 67 anni:

Conclusioni
In conclusione risulta, quindi, fondamentale fare delle scelte previdenziali consapevoli sin da giovani o quanto meno il prima possibile per dar modo all’investimento previdenziale di lievitare grazie alla capitalizzazione composta.
Ma tali scelte non possono prescindere da un’attenta analisi che necessita di competenze integrate in campo normativo, fiscale e finanziario. Una figura professionale come la mia, quella di consulente finanziario qualificato, può esserti utile nel liberarti dall’incombenza di doverti auto formare su questi 3 campi strettamente connessi tra loro.
Una pianificazione previdenziale è come un abito cucito su misura da un abile sarto, ecco perché è importante l’aiuto di un professionista qualificato e certificato.
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Dott. Alessio Zaccanti
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Posso diventare cliente mantenendo come conto principale quello della mia banca?
Certamente! puoi tranquillamente continuare ad utilizzare la tua banca come conto principale.
E’ necessario comunque aprire un secondo conto con la banca con la quale lavoro, che potrà essere utilizzato senza problemi come conto di investimento. Avrai così l’opportunità di testare senza impegno anche la validità e l’efficienza della banca.
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