Fondo pensione: quale comparto di investimento scegliere. Guida
Informazioni complete e aggiornate per scegliere il comparto di investimento più adatto alle tue esigenze
Il fondo pensione è un prodotto di previdenza complementare che permette di integrare la futura pensione pubblica.
La scelta del comparto di investimento, chiamate anche linee di investimento, è una decisione importante che deve essere presa con attenzione, in quanto influisce sui rendimenti attesi e sul rischio associato all’investimento.
Tali comparti si distinguono per l’utilizzo di diversi strumenti finanziari che andremo a vedere.
Tabella dei Contenuti
TIPOLOGIE DI COMPARTI DI INVESTIMENTO DEL FONDO PENSIONE
Esistono diversi tipi di comparti di investimento fondo pensione, ciascuno con caratteristiche e rischi specifici. I principali tipi di comparti sono:
Comparti obbligazionari o prudenti o garantiti
Sono composti principalmente da obbligazioni. Sono adatti a coloro che hanno un profilo di rischio basso e desiderano ottenere un rendimento più stabile dell’azionario e di un bilanciato. Purtroppo tali comparti difficilmente saranno in grado di coprire dal rischio inflazione.
Comparti bilanciati o misti
Sono composti da una combinazione di azioni, obbligazioni e liquidità. Sono adatti a coloro che vogliono ottenere un rendimento moderato con un rischio relativamente basso ma più alto di un obbligazionario.
Comparti azionari o dinamici o crescita
Sono composti principalmente da azioni. Sono adatti a coloro che hanno un profilo di rischio elevato e sono disposti a tollerare un’alta volatilità dei rendimenti. I rendimenti attesi tuttavia saranno più elevati.
CARATTERISTICHE, RISCHI E RENDIMENTI ASSOCIATI A CIASCUN COMPARTO
Comparti obbligazionari o prudenti o garantiti
I comparti obbligazionari sono composti principalmente da obbligazioni. La percentuale di asset investiti in obbligazioni è compresa tra il 70% e il 100%.
I comparti obbligazionari sono adatti a coloro che hanno un profilo di rischio basso e desiderano ottenere un rendimento più stabile. Tuttavia a fronte di una minore volatilità il rendimento atteso è basso.
Tale investimento è adatto per chi ha pochi anni davanti prima della pensione. E’ tipicamente un investimento di breve termine.
Il rischio di questi comparti è inferiore a quello dei comparti azionari e bilanciati.
Comparti azionari o dinamici o crescita
I comparti azionari sono composti principalmente da azioni. La percentuale di asset investiti in azioni è compresa tra il 70% e il 100%.
I comparti azionari sono adatti a coloro che hanno un profilo di rischio elevato e sono disposti a tollerare un’alta volatilità dei rendimenti. L’investimento è caratterizzato da un’elevata componente azionaria. Il rendimento atteso è potenzialmente elevato a fronte di una più ampia volatilità. Tale investimento è adatto per chi ha tanti anni davanti prima della pensione (almeno 7-10 anni). E’ tipicamente un investimento di lungo termine.
Il rischio di questi comparti è più elevato di quello dei comparti bilanciati e obbligazionari.
Comparti bilanciati o misti
I comparti bilanciati sono composti da una combinazione di azioni, obbligazioni e liquidità. La percentuale di asset investiti in ciascuna asset class varia a seconda del comparto, ma in genere è compresa tra il 40% e il 60% per le azioni, il 30% e il 50% per le obbligazioni e il 10% e il 20% per la liquidità.
I comparti bilanciati sono adatti a coloro che vogliono ottenere un rendimento moderato con un rischio relativamente basso. A fronte di una maggiore volatilità rispetto alla linea prudente, il rendimento atteso cresce. Tale investimento è adatto per chi ha almeno 5-7 anni davanti prima della pensione. E’ tipicamente un investimento di medio – lungo termine.
Il rischio di questi comparti è inferiore a quello dei comparti azionari, ma superiore a quello dei comparti obbligazionari.
QUANDO E' POSSIBILE CAMBIARE COMPARTO
La regola generale è che è possibile cambiare il comparto del fondo pensione una volta all’anno.
Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questa regola. Per esempio alcuni fondi pensione possono prevedere la possibilità di cambiare comparto più volte all’anno, ad esempio ogni 3 o 6 mesi.
Per cambiare comparto del fondo pensione è necessario presentare una richiesta al fondo pensione entro il 20 di ogni mese. Alcuni anche entro il 15 o la fine del mese. La richiesta deve essere compilata su un apposito modulo disponibile sul sito web del fondo o presso la sede del fondo. Tale scadenza è perentoria per fare in modo che la valorizzazione delle quote (disinvestite e riallocate sulla posizione a seguito dell’operazione di switch) avvenga l’ultimo giorno del mese di riferimento.
CONSIGLI PER SCEGLIERE IL COMPARTO PIU' ADATTO ALLE PROPRIE ESIGENZE
La scelta del comparto di investimento più adatto alle proprie esigenze dipende da diversi fattori, tra cui:
- Profilo di rischio: il profilo di rischio è un indicatore della propensione al rischio di un investitore.
- Obiettivo di investimento: l’obiettivo di investimento è il risultato che si desidera ottenere con l’investimento.
- Orizzonte temporale: l’orizzonte temporale è il periodo di tempo durante il quale si intende mantenere l’investimento.
In generale, si consiglia di scegliere un comparto di investimento con un profilo di rischio adeguato al proprio livello di tolleranza al rischio.
Il fattore tempo è determinante per superare la volatilità di breve periodo e
Nel breve i mercati finanziari sanno essere imprevedibili e sorprendenti per la sua irrazionalità, ma su orizzonti temporali lunghi annoiano molto per la loro regolarità, nel senso che si muovono con regolarità ciclica premiando chi investe nelle attività più volatili e per questo a più valore aggiunto (azionario). E’ il cosidetto ritorno alla media che prima o poi farà tornare i valori oltre il loro picco massimo precedente.
Se l’orizzonte temporale è breve, perché mancano pochi anni alla pensione, sono preferibili i comparti obbligazionari o garantiti, mentre se si è più giovani, costituiscono un’ottima opportunità di risparmio i comparti azionari e bilanciati. In quest’ultimo caso il maggior tempo a disposizione, infatti, consente di compensare le normali fluttuazioni dei mercati e si possono ottenere dei risultati migliori in termini di rendimenti.
Nel lungo termine l'azionario è premiante
Abbiamo detto che il comparto dinamico, ovvero il comparto che investe prevalentemente nel settore azionario, è adatto per chi ha davanti alla pensione molti anni. L’indice MSCI world è un indice che riassume le performance del mercato azionario di tutto il mondo. Notiamo che nel lungo termine tale indice cresce sempre a fronte di una certa volatilità di breve termine.
Il tempo serve a rispettare la regola del ritorno dei mercati alla media.
L’azionario è il motore principale del rendimento e uno dei pochi asset che nel lungo periodo batte l’inflazione.
Esso rispecchia nient’altro che gli utili delle società che crescono nel tempo, e il mondo cresce e crescerà sempre perché è fatto da noi, dai nostri consumi, dalla nostra creatività e dall’evoluzione che va sempre avanti.
Quindi in media gli utili crescono sempre e di conseguenza anche la borsa che li rappresenta. L’unica “pecca” che dobbiamo sopportare è che non crescono come vogliamo noi in modo semplice e lineare ma in modo non continuo e incostante nel tempo.
DECENNI
Considerando i decenni susseguitisi dal 1970 osserviamo che nessun decennio si è chiuso con segno negativo.
Il decennio peggiore è quello che parte dal 1999 al 2008 con una performance annua pari al 2,5% annuo.
Quindi il risultato è stato positivo nonostante 2 crolli dei mercati tra i più importanti e duraturi della storia.
Nel 2009 come sappiamo iniziò poi il trend positivo, e bastava semplicemente attendere 1 anno prima di riscattare la posizione per portare a segno un eccellente risultato.
Il miglior decennio risulta quello che parte dal 1980 al 1989 con una performance annua pari al 20% l’anno
VENTENNI
Considerando i ventenni susseguitisi dal 1970 osserviamo che nessun ventennio si è chiuso con segno negativo.
Il ventennio peggiore è quello che parte dal 1989 al 2008 con una performance annua pari al 7,3% annuo.
Quindi il risultato è stato eccellente nonostante crolli dei mercati tra i più importanti e duraturi della storia.
Il miglior ventennio risulta quello che parte dal 1980 al 1999 con una performance annua pari al 16,8% l’anno.
TRENTENNI
Considerando i trentenni susseguitisi dal 1970 osserviamo che nessun trentennio si è chiuso con segno negativo.
Il trentennio peggiore è quello che parte dal 1987 al 2016 con una performance annua pari al 9,4% annuo.
Quindi il risultato è stato formidabile nonostante crolli dei mercati tra i più importanti e duraturi della storia.
Il miglior trentennio risulta quello che parte dal 1970 al 1999 con una performance annua pari al 14,1% l’anno.
CONCLUSIONI
La scelta del comparto di investimento è una decisione importante che deve essere presa con attenzione. È importante considerare il proprio profilo di rischio e i propri obiettivi di investimento prima di scegliere un comparto.
Più tempo abbiamo davanti alla pensione e più potremo sfruttare la crescita di lungo termine dei mercati azionari e capitalizzare di più in termine di rendimenti. Il tutto senza considerare gli enormi benefici fiscali che lo Stato offre.
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Dott. Alessio Zaccanti
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