RISCATTO DEL FONDO PENSIONE: GUIDA COMPLETA

Tipologie di riscatto del fondo pensione e 3 metodi non ordinari bonus che non conosci per riscattare il 100% del tuo fondo pensione in forma di capitale

riscatto del fondo pensione

Tabella dei Contenuti

TIPOLOGIE DI RISCATTO DEL FONDO PENSIONE

Tipologie di riscatto del fondo pensione
Il riscatto del fondo pensione può essere:

  • Parziale : per inoccupazione tra i 12 e i 48 mesi, e per procedure di mobilità, cassa integrazione
  • Totale: per inoccupazione oltre 48 mesi, invalidità oltre il 66%, perdita di requisiti di partecipazione al fondo pensione per decesso.

RISCATTO PARZIALE

Il riscatto parziale dal fondo pensione è la liquidazione parziale della posizione individuale maturata presso il fondo pensione prima del raggiungimento del requisito del pensionamento.

Si può richiedere il riscatto parziale nei seguenti casi:

Disoccupazione

Si può riscattare parzialmente del 50% della posizione individuale maturata per inoccupazione tra i 12 e 48 mesi

Procedure di mobilità

Si può riscattare parzialmente del 50% della posizione individuale maturata anche in caso di:

  • Ricorso da parte del datore di lavoro a procedure di mobilità
  • CIG ordinaria/straordinaria con cessazione dell’attività lavorativa
  • CIG ordinaria/straordinaria senza cessazione dell’attività lavorativa, ma con durata superiore a 12 mesi

RISCATTO TOTALE

Il riscatto totale dal fondo pensione è l’estinzione definitiva e la liquidazione del 100% della posizione individuale maturata presso il fondo pensione prima del raggiungimento del requisito del pensionamento.

Quando si può riscattare totalmente un fondo pensione?

Si può richiedere il riscatto totale nei seguenti casi:

Invalidità permanente oltre il 66%

invalidità permanente se la capacità di lavoro si riduce a meno di 1/3 (invalidità oltre il 66%).

Inoccupazione

Inoccupazione per più di 48 mesi a causa di cessazione dell’attività lavorativa. Non ammesso nei 5 anni precedenti la maturazione dei requisiti di accesso alle prestazioni pensionistiche complementari.

Dimissioni volontarie o cambio di contratto lavorativo

​Infatti con la legge concorrenza 124 del 2017 entrata in vigore lo scorso primo settembre, è stata apportata un’ importantissima novità in tema di riscatti delle posizioni di previdenza complementare.

A far data da settembre è infatti possibile chiedere il riscatto integrale in capitale per perdita dei requisiti di partecipazione (dimissioni o licenziamento) per gli aderenti in forma collettiva ai fondi pensione chiusi o ai fondi pensione aperti anche per le posizioni ad adesione individuale. Tale vantaggio prima era consentito solo ed esclusivamente per le adesioni in forma collettiva.

Questo comporta notevoli cambiamenti per le seguenti tipologie di aderenti (al di là o meno che vengano versate quote di TFR):

  1. Lavoratori dipendenti che vengono licenziati o si dimettono: basta dimostrare lo status di inoccupato, attraverso un certificato rilasciato dal centro dell’impiego;
  2. Lavoratori autonomi: cessazione della partita iva;
  3. Liberi professionisti: cancellazione dall’albo di appartenenza.

Sono esclusi dall’applicazione del riscatto per perdita dei requisiti di partecipazione chi è già in pensione, le casalinghe, i fiscalmente a carico e più in generale coloro che non hanno redditi.

Riscatto degli eredi

In caso di morte dell’aderente, anche prima della maturazione del diritto alla pensione a opera degli eredi o dei beneficiari designati.

In mancanza di tali soggetti la posizione resta acquisita al fondo pensione per le forme pensionistiche complementari collettive, mentre per le forme pensionistiche complementari individuali viene devoluta a finalità sociali secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

QUANTO VIENE TASSATO IL RISCATTO DEL FONDO PENSIONE?

La tassazione in caso di riscatto varia a seconda degli anni di partecipazione al fondo pensione. Il riscatto viene tassato (per la parte che non ha subito ancora trattenuta fiscale, ovvero contributi versati e dedotti e Tfr) al 15%, che scende dello 0,3% per ogni anno successivo al 15° anno di permanenza in una forma di previdenza complementare.

Proprio per questo è importante iniziare presto un fondo pensione.

Per rendere tutto più semplice, la seguente tabella può aiutare a capire meglio:

aliquote di tassazione del fondo pensione dal 15% al 9% sul versato

RISCATTO FONDO PENSIONE TEMPISTICHE

Il termine massimo entro il quale viene liquidata la prestazione del capitale dal momento del ricevimento della richiesta correttamente compilata viene stabilito dal singolo fondo pensione e non può eccedere i 180 giorni. Di norma, una tempistica tra i 90 e i 180 giorni può considerarsi congrua.

BONUS: 3 METODI NON ORDINARI PER RISCATTARE TOTALMENTE IL FONDO PENSIONE

Tali metodi non rientrano tra quelli classici di riscatto previsti dalla normativa per invalidità oltre 1/3 o di disoccupazione oltre i 48 mesi. Sono metodi strategici che invece ti consentiranno di non essere sottoposti al vincolo di poter riscattare per intero solo il 50% del montante raggiunto.

1° metodo

La prestazione può essere percepita dall’iscritto interamente sotto forma di capitale solo se la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70% del montante finale sia inferiore al 50% dell’assegno sociale, che nel 2021 è pari a 450,28 euro mensili (dunque l’importo di riferimento è pari a 225,14 euro).


Semplifichiamo i passaggi:

  1. si prende l’intera posizione maturata e si calcola il 70%;
  2. si converte questo 70% in una rendita mensile;
  3. se la rendita mensile è inferiore a 225,14 euro (50% dell’assegno sociale del 2021), allora è possibile ottenere il 100% del capitale in fase di prestazione.


In sostanza, si potrà ricevere il totale della posizione accumulata, sotto forma di capitale, solo se questo non raggiunge un importo sufficiente a generare una rendita abbastanza elevata.
Per semplificare il tutto ecco allegata una tabella con le soglie target da non superare del montante, ovvero versamenti + rendimento cumulato del fondo pensione.

tabella con importi di conversione del montante tutto capitale

2° metodo

E’ collegato a quello visto poc’anzi unito alle casistiche ordinarie, nel senso che, se si è superata la soglia target, si potrà sempre abbattere il montante con le ipotesi di anticipazione previste per legge per i fondi pensione. Ovvero:
escludendo quello per spese sanitarie gravi che è meglio non prevedere, sono le spese di acquisto di una prima casa per se o per propri figli e spese di ristrutturazione sempre della prima casa per le quali è possibile richiedere un anticipazione fino al 75% del montante.
La seconda casistica è poi quella di richiedere un Anticipazione fino al 30% per qualsiasi motivo.


Queste anticipazioni sono possibili decorsi almeno 8 anni di partecipazione al fondo pensione.

Quindi per esempio se il montante fosse di 100.000 euro lo si può abbattere fino a raggiungere 25.000 nel primo caso e 70.000 nel secondo potendone poi richiedere il riscatto totale al netto delle ritenute.

3° metodo

Il 3 metodo è una chicca che molti ignorano e consiste nell’avere durante la fase di accumulo, più di 1 fondo pensione aperto.

Infatti la legge non impone di avere solo 1 fondo pensione. In tal maniera è possibile livellare a proprio piacimento i vari montanti per poter poi riuscire a riscattare tutti i montanti raggiunti.


Esisterebbe poi in realtà anche un 4 metodo, ma non possibile per molti. Parliamo dell’ipotesi in cui, invece di riscattare voi il 100% lo facciano i vostri eredi. Per esempio, al decesso, vostro figlio potrà riscattare il 100% l’intera posizione esentasse in quanto non rientra nell’asse ereditario.

Infatti il fondo pensione non termina con l’età pensionabile.

E’ possibile mantenerlo aperto senza vincoli temporali. A patto che non sia un fondo chiuso di categoria ma per esempio un fondo aperto.

In tal caso sarebbe un ottima idea per quei genitori che volessero lasciare ai figli in seguito alla propria morte un capitale che fino a quella data conservi le doti di impignorabilità e insequestrabilità e oltretutto la non comprensione sui redditi ai fini del calcolo dell’isee. Molte volte non ci si pensa ma in tutti questi anni di esperienza nel campo degli investimenti mi è capitato decine di volte di pianificare tali esigenze che prima erano totalmente ignorate.

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