Rischio cambio: vantaggi e svantaggi della copertura valutaria negli investimenti

Il rischio di cambio deve essere valutato bene perchè siamo investitori europei e la moneta di scambio mondiale è il dollaro

rischio cambio e copertura valutaria degli investimenti

In questo articolo, esploreremo l’importanza della copertura valutaria negli investimenti e come possiamo contribuire con l’ausilio del consulente finanziario a proteggere il portafoglio con l’inserimento di strumenti hedged o non hedged.

Tabella dei Contenuti

Cos'è la copertura al cambio o hedging valutario

La copertura valutaria è una strategia utilizzata dagli investitori per mitigare il rischio di perdite dovute alle fluttuazioni dei tassi di cambio.

Quando si investe in asset denominati in valute diverse dalla propria valuta di base, i cambiamenti nei tassi di cambio possono influenzare il valore complessivo dell’investimento.

Nella normale attività di diversificazione di portafoglio è normale avere strumenti che contengono anche titoli in valuta diversa dall’euro.

Ma tutto ciò che viene comprato al di fuori dell’Eurozona è soggetto al rischio delle fluttuazioni del tasso di cambio.

Quindi se per esempio investite in un etf sul nasdaq il tuo rendimento dipenderà non solo dall’andamento del prezzo delle azioni che compongono l’indice, ma anche dal tasso di cambio tra la valuta del sottostante, il dollaro, e la nostra valuta, l’euro.

Un rafforzamento dell’euro contro il dollaro o un deprezzamento del dollaro contro l’euro che sostanzialmente è la stessa cosa, può avere un impatto negativo sul rendimento. In tal caso sorge il problema del rischio di tasso di cambio.

I fattori che influenzano il tasso di cambio

Il tasso di cambio è il valore di una valuta rispetto a un’altra.

È un indicatore importante dell’economia di un paese e può avere un impatto significativo sul commercio internazionale, gli investimenti e l’inflazione.

I fattori che influenzano il tasso di cambio possono essere suddivisi in due categorie principali:

  • fattori economici
  • fattori politici.

Fattori economici

I fattori economici che influenzano il tasso di cambio includono:

  • La politica monetaria: le banche centrali possono influenzare il tasso di cambio aumentando o diminuendo i tassi di interesse. Un aumento dei tassi di interesse rende più attraente investire in un paese, il che può portare a un aumento del valore della sua valuta.
  • La crescita economica: una crescita economica forte può portare a un aumento del valore della valuta di un paese. Ciò è dovuto al fatto che un’economia in crescita genera più domanda di beni e servizi, il che porta a un aumento delle importazioni.
  • L’inflazione: un’inflazione alta può portare a un deprezzamento della valuta di un paese. Ciò è dovuto al fatto che un’inflazione alta riduce il potere d’acquisto della valuta, rendendola meno attraente per gli investitori.
  • Gli scambi commerciali: il saldo commerciale di un paese, ovvero la differenza tra le importazioni e le esportazioni, può influenzare il tasso di cambio. Un saldo commerciale positivo, ovvero un surplus di esportazioni rispetto alle importazioni, può portare a un aumento del valore della valuta di un paese.

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Fattori politici

I fattori politici che influenzano il tasso di cambio includono:

  • La stabilità politica: una situazione politica instabile può portare a un deprezzamento della valuta di un paese. Ciò è dovuto al fatto che gli investitori sono meno propensi a investire in un paese con un governo instabile.
  • Gli eventi politici: eventi politici importanti, come elezioni o guerre, possono avere un impatto significativo sul tasso di cambio.

I fattori che influenzano il tasso di cambio sono complessi e interconnessi. È importante comprendere questi fattori per essere in grado di prendere decisioni informate sul tipo di investimento e di costruzione del portafoglio che si va a fare.

Le classi hedged

I tassi di cambio collegano i sistemi monetari delle economie mondiali pertanto sono influenzate da molti fattori tra i quali le esportazioni e le importazioni, le politiche sui tassi dei banchieri centrali, le politiche monetarie.

La situazione è molto complessa che anche gli stessi economisti hanno difficoltà con le previsioni di lungo periodo ed è difficile e probabilmente impossibile per gli investitori prevederne un sicuro ritorno economico.

In tale scenario i tassi di cambio rappresentano quindi un’opportunità ma anche un rischio per gli investitori in fondi passivi attivi e titoli. Per coprire tale rischio negli investimenti esistono le classi hedged.

Quando un etf per es. è quotato in EUR, ciò non significa che siano protetti dal cambio. Dipende dalla valuta del fondo. Infatti tutto gira intorno a 2 variabili:

  • valuta del fondo
  • valuta di negoziazione

Prendiamo ad esempio questo etf.

esempio di etf coperto al cambio

In tal caso la moneta utilizzata per l’indice sottostante è in dollari, la moneta nella quale l’ETF viene negoziato sul mercato è sempre in dollari poiché non ha copertura valutaria.

Infatti se desideriamo vedere il controvalore che avrà una volta venduto è necessario convertirlo in euro.

Se invece la valuta del fondo è in euro, ciò significa che viene già effettuata una conversione in euro di tutto ciò che è presente all’interno del fondo.

Tuttavia, anche qui non c’è nessuna copertura valutaria poiché per esempio il fondo potrebbe investire anche in titoli quotati in sterline. E per quella parte subiremo comunque il rischio di cambio.

Se prendiamo la borsa italiana tutti gli ETF sostanzialmente sono negoziati esclusivamente in Euro, a prescindere dalla valuta del fondo dell’ETF.

Alcuni etf poi sono offerti con la copertura valutaria, e lo capiamo anche dal nome dello strumento poiché viene aggiunta la dicitura EUR HEDGED, hdg, o anche con la locuzione “Daily” o “Monthly” che fa riferimento alla frequenza operata per la copertura che può essere giornaliera o mensile.

Se è su base mensile, la copertura sarà più ritardata rispetto ad operazioni di copertura giornaliere.

Vantaggi della copertura valutaria

I principali vantaggi della copertura valutaria negli investimenti sono:

- Riduce la volatilità dell'investimento

Eliminando il rischio di cambio, la copertura valutaria riduce la volatilità dell’investimento, rendendolo più prevedibile. Questo può essere un vantaggio per gli investitori con un orizzonte temporale di investimento breve o medio.

- Protegge dal rischio di cambio sfavorevole

La copertura valutaria protegge l’investitore dal rischio di cambio negativo, che si verifica quando la valuta dell’investimento si deprezza rispetto alla valuta dell’investitore. Questo può essere un vantaggio per gli investitori che temono che la valuta dell’investimento possa perdere valore.

Svantaggi della copertura valutaria

I principali svantaggi della copertura valutaria sono:

- Aumento dei costi

la copertura valutaria è solitamente associata a costi aggiuntivi, come commissioni di hedging o spread più elevati. Questi costi possono ridurre i rendimenti dell’investimento.

esempio etf coperto al cambio
esempio etf scoperto al cambio

Se confrontiamo il costo di 2 etf identici della stessa casa dove uno è scoperto al cambio e l’altro è coperto, notiamo una differenza di costo a causa di maggiori costi operativi.

Oltre a tali costi espliciti, ci sono altri costi impliciti nel meccanismo di copertura valutaria che quindi non sono esplicitati nel ter ma che potrebbero pesare molto nel tempo.

Parliamo dello spread bid-ask per le valute più illiquide, riguardanti quindi generalmente i mercati emergenti, e meno quelli sviluppati, ma soprattutto il cost of carry che è dato dal differenziale tra i tassi di interesse delle 2 valute in questione.

E’ da questo differenziale che dipende infatti il prezzo al quale la valuta estera potrà essere cambiata in euro alla scadenza dei contratti forward di copertura.

Quando i tassi della valuta estera sono maggiori rispetto all’euro l’hedging, sarà un costo in termini di cost of carry. Tale costo potrebbe quindi pesare anche di 2-3 punti percentuali. Al contrario quando i tassi della valuta estera sono più bassi rispetto all’euro la copertura non comporta un costo e avrà portato un beneficio.

Riduzione del rendimento atteso

In alcuni casi, la copertura valutaria può ridurre i rendimenti dell’investimento. Questo può accadere se la valuta dell’investimento si rivaluta rispetto alla valuta dell’investitore.

Parliamo di riduzione di rendimento per perdita di opportunità unita al fatto che i maggiori costi incideranno oltretutto sul risultato finale.

La copertura valutaria non permette la naturale compensazione

Oltre al fattore costi un altro punto critico è che la copertura del rischio di cambio non permette la naturale compensazione dell’andamento del sottostante con la valuta nativa.

Spieghiamolo in termini più semplici.

Con la copertura valutaria si annulla l’effetto cambio eliminando un fattore di rischio che potrebbe aumentare ma anche diminuire la performance. Si potrebbe pensare che eliminando il fattore cambio si guadagnerebbe in maggiore stabilità, e quindi minore volatilità. In realtà non sempre è così.

Infatti molte assets hanno una determinata correlazione negativa con il tasso di cambio.

Per esempio la borsa americana sale quando il dollaro americano scende.

Infatti con un dollaro più debole aumentano le esportazioni e i fatturati per le imprese americane e succede l’inverso quando il dollaro sale: questo significa che il ribasso delle quotazioni nel caso di un etf Hedged non viene compensato dalla rivalutazione del dollaro americano nei confronti dell’euro. Di conseguenza la copertura al cambio potrebbe apportare maggiore volatilità all’investimento.

differenze tra etf nasdaq coperto e scoperto al cambio

La stessa situazione avviene durante i massicci sell of di mercato.

Monete rifugio come per esempio lo yen e il dollaro stesso sono considerate monete safe-heaven. E’ una sorta di hedge naturale per un investitore estero come è l’europeo.

Il rafforzamento dello yen o del dollaro controbilancia cosi la discesa del mercato azionario, sempre che sia mantenuta la scopertura al cambio.

Ovviamente le correlazioni sono mutevoli nel tempo e non sempre tali regole sono rispettate al dettaglio. Per esempio nei primi anni 2000 il dollaro perse il 40% contro l’euro con i mercati azionari che scendevano. Per questo occorre diversificare e decorrelare bene le asset nel portafoglio anche con asset reali e bond europei.

Impatto della copertura valutaria sulle diverse asset class

Azionario

Per ciò che attiene all’azionario il rischio cambio nel lungo periodo tende ad assottigliarsi, sia per i rendimenti attesi elevati che tendono a coprire le fluttuazioni del cambio rendendole quindi ininfluenti sia a causa del principio del ritorno alla media.

Infatti mediamente un ciclo valutario ha una durata di 10 anni, che oltretutto è un orizzonte temporale congruo per chi investe.

Nel breve periodo invece l’impatto del cambio è maggiore perché i rendimenti sono ancora bassi e l’impatto del cambio può essere anche rilevante. Ma per chi ha prospettive di investimento di lungo periodo caricarsi di strumenti hedged sarebbe un errore.

Se prendiamo l’msci world il rischio valutario dell’ETF per investitori dell’euro zona è circa del 90%, con il rischio maggiore rappresentato dal dollaro statunitense.

composizione di titoli azioni dell'msci

Come vediamo nel lungo periodo il fattore costo della copertura valutaria ha pesato eccome sul risultato finale.

confronto etf

Il consiglio che mi sento di dare qualora ci si approcci nel campo degli investimenti finanziari è laddove possibile considerare l’azionario europeo separato da quello americano, almeno per quella fetta minoritaria cosi non subiremo il rischio valutario.

Obbligazionario breve termine

Per ciò che attiene quelle votate alla protezione, il rischio cambio ha un impatto importante poiché il rendimento atteso del sottostante è estremamente basso.

Per esempio un etf tresury bond 0-1 in USD in sostanza è come se si investisse direttamente sul dollaro. E oltretutto optare per un investment grade simile hedged nel lungo periodo sarà stato inefficiente a causa dei costi piu alti.

Ma ricordiamoci che noi siamo investitori europei e il dollaro è la principale valuta di riserva a livello mondiale ma soprattutto è l’unico safe asset al mondo in grado di sostenere i portafogli durante le crisi di liquidità, cioè quando tutto cala perchè gli investitori vendono qualsiasi asset per detenere, per l’appunto, liquidità: e in quale valuta viene denominata la liquidità nel mondo? Ovviamente in dollari.

Ma se proprio vogliamo stare tranquilli e non rischiare di prendere la fase negativa del ciclo valutario la soluzione ottimale per un europeo sicuramente è quella di comprare semplicemente bond corti europei.

Obbligazionario lungo termine

Diverso invece il caso dei bond lunghi, per esempio i 7-10 y, i cui rendimenti più alti possono sopportare il rischio di cambio aperto e renderlo più digeribile. Ma anche in tal caso una sana diversificazione tra bond europei e bond americani sarebbe più saggia.

Inoltre l’aspetto valutario usd dovrebbe essere trattato e ribilanciato come tutte le altre asset. Dopo un rally del dollaro per esempio si potrebbero sottopesare il treasury e prendere bond corti europei.

Obbligazioni high yield

Per ciò che invece attiene alle obbligazioni votate al rendimento, parliamo delle high yield, obbligazioni dei paesi emergenti, lo scenario cambia totalmente.

In tal caso, a causa dell’esposizione ad una valuta instabile la copertura valutaria potrebbe avere senso in quanto l’aspetto valutario potrebbe azzerare il rendimento se non addirittura far perdere soldi.

Chi per esempio investiva in obbligazioni turche al 10% che prezzavano uno stato iperinflattivo nonostante l’elevato rendimento nominale del titolo si vedeva il proprio investimento crollare a causa del collasso della lira turca.

Per ovviare alla problematica di una valuta instabile spesso ci si trova invece davanti ad una quotazione di tali strumenti in usd. In tal caso la copertura valutaria potrebbe anche essere tollerata in virtù di rendimenti attesi più alti

Oro

Avere in portafoglio asset reali correlate negativamente con il dollaro come le materie prime e l’ oro sono soluzioni utili per chi si approccia agli investimenti in ottica di decorrelazione costanza di rendimenti con bassi drawdown e recovery period brevi.

Il prezzo dell’oro è influenzato da diversi fattori, tra cui il dollaro. In Europa, il dollaro ha un impatto diretto sul prezzo dell’etc gold, a meno che non si scelga un etc hedge, che però comporta un costo aggiuntivo.

L’etc in dollari è una soluzione migliore per la protezione del portafoglio, in quanto il dollaro è una valuta forte e rifugio. L’oro e il dollaro, combinati, possono offrire una protezione sia da fattori inflazionistici che da shock finanziari esogeni.

In caso di deprezzamento del dollaro, l’oro potrebbe fungere da contraltare. Per questo motivo, scegliere un etc a cambio coperto non è una scelta logica, in quanto si perde la possibilità di beneficiare dell’effetto di diversificazione tra oro e dollaro.

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