Pianificazione successoria: come tutelare il proprio patrimonio
Pianifica ora la destinazione del tuo patrimonio.
Evita le imposte di successione per i tuoi eredi
Evita conflitti tra eredi
Tutela i tuoi cari, soprattutto quelli più deboli
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Tabella dei Contenuti
Che cos'è la pianificazione successoria
La pianificazione successoria rappresenta un passo fondamentale per tutelare il proprio patrimonio.
Che sia piccolo o grande, un patrimonio è un tesoro da proteggere e valorizzare. È il frutto del lavoro, della passione e dei sacrifici di chi lo ha creato, e merita di essere trasmesso alle generazioni future in modo da garantirne la continuità e il benessere.
In Italia, però, la propensione degli italiani a pianificare la propria successione è ancora molto bassa.
I motivi di questa riluttanza sono molteplici.
Da un lato, c’è un tabù associato alla morte, che spesso viene percepita come un evento negativo da cui è meglio non pensare.
Dall’altro, c’è una distorsione culturale che considera il testamento uno strumento adatto solo a chi possiede grandi patrimoni.
Infine, c’è ancora oggi una scarsa propensione a una pianificazione finanziaria a lungo termine.
La pianificazione successoria è un processo che consente di programmare in anticipo la trasmissione del patrimonio agli eredi, in modo alternativo rispetto al tradizionale trasferimento ereditario.
Il disponente, cioè la persona che desidera pianificare la successione, può farlo mediante atti compiuti in anticipo rispetto all’evento morte, con strumenti diversi dal testamento.
La pianificazione successoria può essere motivata da diverse ragioni, tra cui:
Ottimizzare la fiscalità della successione
Evitare conflitti tra gli eredi
Tutelare i propri cari, soprattutto quelli più deboli
Trasmettere l’azienda o altra attività professionale ai propri successori
Importanza della Pianificazione Successoria
La pianificazione finanziaria è cruciale per affrontare le sfide durante la successione, garantendo che il patrimonio sia trasmesso secondo la volontà del defunto e con il massimo beneficio.
Specialmente quando si parla di patrimoni familiari considerevoli, composti da diversi beni di valore, ci sono varie possibilità di rischio: oneri fiscali, spese inaspettate, gestione inefficace delle risorse e potenziali controversie familiari che possono emergere durante la successione, protraendosi per anni.
Durante la successione, le dinamiche familiari possono influire sulla possibilità per gli eredi di godere degli investimenti immobiliari effettuati dal proprietario. Ad esempio, una separazione senza addebito consente all’ex coniuge di far parte dell’eredità.
Aspettative conflittuali tra eredi e familiari acquisiti possono generare controversie prolungate, ostacolando l’effettiva fruizione dei beni.
La vendita degli immobili potrebbe essere difficile o non raggiungere il prezzo desiderato. Se gli immobili sono detenuti attraverso una struttura societaria anziché a livello individuale, ottenere credito può risultare complicato per la persona fisica.
La gestione inadeguata della successione degli immobili può portare a una svalutazione del patrimonio ereditato.
Nelle famiglie imprenditoriali, la gestione aziendale è cruciale prima della successione. La mancanza di un adeguato coinvolgimento dei familiari potrebbe portare richieste di ingresso nel consiglio di amministrazione o compensazioni per risorse precedentemente utilizzate.
Queste dinamiche possono causare perdite aziendali, riducendo il valore del patrimonio ereditabile.
Un ultimo aspetto da considerare è la liquidità, che include denaro contante, depositi bancari, fondi detenuti all’estero e strumenti finanziari rapidamente monetizzabili.
La mancanza di una pianificazione adeguata, magari tramite l’aiuto di un consulente finanziario, potrebbe impedire agli eredi di accedere a queste risorse, specialmente se sono state utilizzate in precedenza per donazioni indirette o sono situate in paesi non collaborativi.
La pianificazione successoria è importante perché consente di garantire che il proprio patrimonio venga trasmesso secondo le proprie volontà e con il massimo beneficio per i propri cari.
La pianificazione successoria è importante per una serie di motivi:
Consente di decidere come e a chi destinare i propri beni. In assenza di un testamento, la legge stabilisce la successione legittima, che può non corrispondere alle volontà del defunto.
Tutela i propri cari. Un testamento può essere utilizzato per proteggere i propri cari, ad esempio destinando loro una quota di eredità più ampia o affidando loro la cura dei figli minorenni.
Evita le liti ereditarie. Un testamento chiaro e preciso può aiutare a prevenire le controversie tra gli eredi, che possono essere lunghe e costose.
Ottimizza la fiscalità successoria. Esistono diversi strumenti di pianificazione successoria che possono aiutare a ridurre il carico fiscale sugli eredi.
- Decidere la destinazione dei beni
Senza un testamento, si applica la successione legittima, che potrebbe discostarsi dalla volontà del defunto.
La successione legittima, disciplinata dall’articolo 565 del codice civile, coinvolge coniuge, discendenti, ascendenti, fratelli e cugini.
La quota disponibile, regolamentata dall’articolo 536 del codice civile, garantisce la libertà del testatore, ma la legittima non può essere totalmente lesa.
Successione legittima (ART. 565 C.C.)
La successione legittima è quel tipo di successione che si apre in assenza di testamento o quando il testamento non disciplina l’intera quota dell’asse ereditario.
L’articolo 565 del codice civile stabilisce quali possono essere i beneficiari di una successione legittima:
Il coniuge;
I discendenti;
Gli ascendenti;
I collaterali (fratelli e cugini);
Altri parenti di grado meno prossimo;
Lo Stato.
La parentela nell’ordinamento italiano è rilevante solo fino al sesto grado. I rapporti di parentela sono disciplinati agli articoli 74 e seguenti del codice civile.
Tramite strumenti idonei che vedremo in seguito, il de cuius può decidere di destinare i suoi beni una volta che avverrà l’evento morte eccedendo tali limiti. Lo si potrà fare sempre nell’ambito della quota disponibile. Tuttavia è importante osservarne le disposizioni in quanto la legittima non può essere totalmente lesa.
Quota disponibile (ART. 536 C.C.)
Il testatore è libero di disporre dei propri beni come crede, ma non può ledere i diritti dei suoi eredi legittimi. La quota disponibile è la parte di patrimonio di cui il testatore può disporre liberamente, senza che le sue disposizioni testamentarie siano impugnabili dai legittimari.
La quota disponibile non ha un valore fisso, ma varia in base al numero degli eredi legittimi. Se il testatore lascia un solo figlio, la quota disponibile è pari alla metà del patrimonio. Se il testatore lascia un coniuge e un figlio, la quota disponibile è pari a un terzo del patrimonio.
Per calcolare la quota disponibile, è necessario prima calcolare il patrimonio netto del de cuius, sottraendo i debiti dai beni ereditari. A questo valore, vanno poi aggiunte le donazioni fatte dal testatore in vita.
- Tutelare i cari
Un testamento può garantire una quota più ampia di eredità o affidare la cura dei figli minori a persone fidate.
Sono tante le vicende che possono susseguirsi in seguito all’apertura di una successione. Tramite testamento il de cuius può disporre per esempio della quota disponibile per destinare un patrimonio più alto ad un erede. Oppure designare una terza persona al di fuori della cerchia degli eredi legittimi, non ledendo tuttavia la legittima degli aventi diritto.
Inoltre, per esempio, per figli avuti da una relazione al di fuori del matrimonio ( per esempio in caso di pendenza della separazione ) è possibile destinare una quota anche a tali soggetti. In caso contrario, per esempio, la nuova compagna non potrebbe ottenere nulla.
- Prevenire contese ed evitare liti tra eredi
Un testamento chiaro riduce le possibilità di disputa tra gli eredi, che altrimenti potrebbero essere lunghe e costose.
Le controversie giudiziarie legate all’eredità hanno un impatto sconcertante nell’ambito familiare, coinvolgendo gli eredi, spesso fratelli, a volte anche figli, il genitore superstite o il nuovo coniuge del defunto, in un conflitto che impedisce loro di trarre beneficio dai beni inclusi nell’asse ereditario per tutta la durata del procedimento.
Ciò provoca un impoverimento graduale del patrimonio, con gli immobili che, se trascurati nella manutenzione, si deprezzano rapidamente, rischiando di decadere in rovina o di arrecare danni alla proprietà di terzi.
Nessuno vorrebbe che un domani i propri figli e parenti litigassero per questioni che non sono mai state affrontate in vita giusto?
- Ottimizzare la fiscalità
Diverse strategie di pianificazione successoria possono ridurre il carico fiscale sugli eredità, consentendo loro di beneficiare del massimo dell’eredità.
Le imposte di successione possono gravare anche su patrimoni di modesta entità, per cui è importante valutare con attenzione le diverse soluzioni disponibili e adottare le misure necessarie per ottimizzare la propria posizione.
Per questo motivo, è consigliabile rivolgersi a un professionista qualificato, che possa fornire le informazioni e il supporto necessari per affrontare questa delicata fase della vita.
Nel contesto di una successione, gli eredi si trovano di fronte all’onere di corrispondere le tasse di successione. Le attuali disposizioni normative italiane stabiliscono aliquote che risultano notevolmente convenienti, se confrontate con quelle vigenti in altri principali Paesi occidentali, al punto da qualificare l’Italia come un autentico paradiso fiscale per questa specifica imposta.
Tali aliquote variano in base al grado di parentela tra l’erede e il defunto (de cuius). Nel dettaglio, vengono applicate le seguenti aliquote:
Un 4% per i trasferimenti a favore del coniuge o dei parenti in linea retta (ascendenti e discendenti), da applicare sul valore complessivo netto che supera per ciascun beneficiario la soglia di 1 milione di euro.
Un 6% per i trasferimenti a favore di fratelli o sorelle, con eccedenza per ciascun beneficiario di 100.000 euro.
Un 6% per i trasferimenti a favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, senza alcuna applicazione di franchigia.
Un 8% per i trasferimenti a favore di tutti gli altri soggetti, senza alcuna applicazione di franchigia
Le franchigie si calcolano sul valore della donazione o della massa ereditaria attribuita a ciascun beneficiario e nel calcolo delle franchigia devono essere considerate anche le precedenti donazioni ricevute dallo stesso soggetto.
Quindi se Tizio ha ricevuto dal fratello Caio in vita una donazione per un valore di Euro 80.000 e poi riceve per successione, sempre dal fratello Caio, una quota per un valore di 50.000, si applicherà l’imposta sulle successioni e donazioni pari al 6% sull’importo di 30.000 (ossia sull’importo eccedente la franchigia di 100.000 euro).
Solo per i figli, discendenti ed il coniuge è prevista anche l’esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni per i trasferimenti di aziende o rami di aziende, di quote sociali e di azioni.
Qualora oggetto della successione e/o della donazioni siano beni immobili, oltre all’imposta in esame (con le aliquote e le franchigie sopra indicate), si applicano anche le imposte ipotecarie e catastali secondo lo schema che segue:
imposta ipotecaria pari ad euro 200 ed imposta catastale pari ad euro 200 se il beneficiario della successione e/o donazione richiede le agevolazioni per la cd. prima casa (solo per immobili uso abitativo);
imposta ipotecaria pari al 2% ed imposta catastale pari all’1% se il beneficiario della successione e/o donazione non richiede le agevolazioni prima casa e/o non trattasi di immobili uso abitativo.
Le imposte ipotecarie e catastali sono uguali per tutti, indipendentemente dal grado di parentela e senza alcuna franchigia.
Imposte di successione in Italia
Attualmente, l’Italia è considerata un paradiso fiscale per le successioni, con aliquote convenienti. Tuttavia, si discute di possibili inasprimenti per fronteggiare l’aumento della spesa pubblica. La pianificazione successoria diventa essenziale per ottimizzare la situazione fiscale e prepararsi ai cambiamenti futuri.
Fatto sta che ad oggi in confronto ad altre nazioni, l’Italia è un paradiso fiscale in materia di successione.
Per i beneficiari, rappresenta la terra in cui è possibile sgravarsi di un peso fiscale inferiore rispetto alle principali nazioni europee.
Tuttavia, da diversi anni, si discute in Italia di un possibile inasprimento delle aliquote e delle franchigie: lo Stato necessita di entrate maggiori per fronteggiare un aumento della spesa pubblica. Nei prossimi 20 anni, il nostro paese sarà il teatro del più imponente trasferimento di patrimoni mai registrato, un’opportunità fiscale di proporzioni straordinarie.
L’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale hanno già consigliato all’Italia di uniformarsi alle politiche degli altri Paesi sviluppati.
Solo l’8% degli italiani si dedica a una programmazione accurata del passaggio ereditario. La particolarità del contesto italiano espone gli individui a onerose tassazioni, specialmente quando si tratta di proprietà immobiliari, storicamente considerato l’investimento più sicuro nel Bel Paese.
Numerosi casi documentano eredi alle prese con problematiche finanziarie dovute alle imposte applicate sugli immobili ereditati.
La propensione nazionale al risparmio si riflette nell’ampia liquidità detenuta, prevalentemente confinata nei conti correnti tradizionali. Questa pratica, se da un lato testimonianza della prudenza finanziaria degli italiani, potrebbe rivelarsi una sfida per le generazioni future, soprattutto considerando le possibili restrizioni fiscali in arrivo.
Rischi durante la successione
Per patrimoni familiari considerevoli, come anche visto in precedenza, possono sorgere rischi come oneri fiscali elevati, spese inaspettate, gestione inefficace delle risorse e controversie familiari. Le dinamiche familiari possono influenzare la fruizione degli investimenti immobiliari, mentre nelle famiglie imprenditoriali, la mancanza di coinvolgimento può portare richieste di ingresso nel consiglio di amministrazione o compensazioni.
Liquidità durante la successione
La liquidità, comprensiva di denaro contante, depositi bancari e strumenti finanziari, è fondamentale.
Una pianificazione non adeguata può impedire agli eredi di accedervi, specialmente se sono stati utilizzati in precedenza per donazioni indirette o sono situati in paesi non collaborativi.
Quali beni vengono tassati e quali no
Beni tassati
- Immobili
- Obbligazioni (con esclusione dei titoli di Stato
- Azioni e partecipazioni in società e azienda
- Quote di fondi comuni (tranne la quota in titoli di Stato che bisogna farsi certificare alla data della morte dalla SGR)
- Crediti come il saldo del conto corrente
- Beni mobili (con valore forfettario del 10% dell’asse ereditario)
- Trust
Beni esenti
- Polizze vita (a capitalizzazione, unit, index tcm ecc)
- Titoli di Stato
- Buoni postali
- Quote di fondi comuni per la parte in titoli di Stato
Gli strumenti della pianificazione successoria
Il testamento
Fondamentale per assegnare il lascito e prevenire le controversie.
Emerge come il cardine cruciale per assegnare il proprio lascito, in quanto tramite questo strumento ciascuno dispiega le proprie sostanze al termine della sua esistenza, indicando chi saranno gli eredi e attuando una suddivisione dei beni ereditati.
È fondamentale prestare attenzione al contenuto e alle modalità di stesura, poiché il testamento potrebbe essere oggetto di contestazione, ad esempio per la violazione della quota destinata agli eredi legittimari (coniuge, figli, e in loro assenza, i genitori), per l’ incapacità di testare da parte del disponente, e nel caso di un testamento olografo, anche per la mancanza di autografia nella scheda testamentaria.
Inoltre, quando si verifica una certa complessità nella trasmissione del patrimonio (presenza di più immobili, aziende, quote societarie, valori mobiliari eterogenei) e una peculiarità nella composizione familiare (come ad esempio la presenza di più nuclei), il testamento potrebbe risultare insufficiente per soddisfare le specifiche esigenze del passaggio generazionale.
Pertanto, è cruciale ricorrere a ulteriori strumenti di pianificazione successoria, quali la donazione, le polizze vita, i patti di famiglia e il trust.
La donazione
Anticipa la cessione del patrimonio in vita, ma richiede attenzione per evitare contestazioni.
Si tratta di un accordo mediante il quale, per atto di liberalità, un individuo arricchisce un altro, cedendo a suo favore un proprio diritto (come la proprietà di un immobile) o assumendo un impegno nei suoi confronti.
Questa modalità offre il vantaggio di anticipare la cessione del patrimonio, totalmente o parzialmente, mentre il proprietario è ancora in vita.
Tuttavia, poiché è considerata una precocità dell’eredità dal punto di vista legale, è soggetta alla possibile presentazione da parte degli eredi legittimari di un’azione di riduzione per violazione della quota di eredità nei confronti del beneficiario della donazione e di un’azione di restituzione del bene donato nei confronti dei terzi acquirenti di tale bene.
In vita pertanto occorre prestare attenzione alle donazioni che vengono effettuate nei confronti dei parenti se non si vuole rischiare in sede di successione di provocare liti tra parenti.
L'assicurazione sulla vita
Protegge dagli oneri fiscali, garantendo liquidità e benefici assicurativi.
Il patrimonio personale di una persona può essere trasferito ai propri cari in diversi modi. Gli strumenti a disposizione si differenziano per gli effetti giuridici e soprattutto per la tassazione prevista.
Con una polizza vita, ad esempio, gli importi liquidati a favore del beneficiario non rientrerebbero nella massa ereditaria, perché il contratto di assicurazione è tipicamente un contratto stipulato a favore di terzi e il beneficiario caso morte può anche non essere erede.
Questo può risultare molto utile anche nel momento in cui si desidera lasciare un certo gruzzolo a chi non è destinato a godere di franchigie in ambito successorio (per esempio, il convivente more uxorio).
Inoltre le polizze vita sono impignorabili e insequestrabili, la liquidazione dell’indennità al beneficiario non è assoggettata alle imposte di successione e si può prevedere una rivalutazione dell’investimento attraverso l’utilizzo di diversi strumenti finanziari.
Le polizze vita insomma consentono di evitare completamente l’applicazione delle imposte sulla successione. In più, presentano numerosi benefici assicurativi e sono perfette per ottimizzare la fiscalità complessiva di un portafoglio finanziario.
Sia in tema di successione che di ottimizzazione fiscale, quindi, è bene affidarsi a un professionista della consulenza che sappia guidarvi verso i prodotti finanziari più in linea con le vostre esigenze di oggi e di domani.
Il Fondo Pensione
Impignorabile, esente da bollo e fuori dall’asse ereditario, ideale per ottimizzare la pianificazione successoria.
Postilla : Il capitale per l'amante
Il fondo pensione è il miglior strumento in termini di pianificazione successoria.
La contribuzione può essere proseguita oltre l’età pensionabile usufruendo della deducibilità fiscale e si presta bene come strumento grazie al quale un capitale vada ad un soggetto diverso dagli eredi, per es. un’amante.
Infatti, non rientrando nell’asse ereditario, gli eredi non verranno mai a sapere della sua esistenza e il capitale va direttamente al beneficiario (es. l’amante) la quale dovrà detenere una copia del contratto per poterne reclamare la liquidabilità.
Ma mettiamo che invece siano al corrente, per richiedere alla banca informazioni in tal merito è comunque necessaria la copia del contratto (che spesso viene nascosta agli eredi ) oltre che all’atto di morte ed atto notorio. Ovvio capire che, se io avessi un’amante, terrei al corrente della posizione solo l’amante e darei la copia solo a lei.
L’amante (beneficiaria della polizza), per riscattare la posizione, dovrà presentare semplicemente la copia del contratto e l’atto di morte, che è un atto pubblico che può richiedere chiunque.
Trust
Consente di affidare specifici beni a un trustee per scopi stabili predeterminati.
Il concetto di trust rappresenta la condizione giuridica che sussiste ogni qualvolta un individuo (detto disponente o disponente) cede la proprietà di specifici beni a un’altra persona (il trustee), con l’obiettivo che quest’ultima persegua uno scopo predeterminato indicato dal disponente.
Tale perseguimento avviene attraverso l’esecuzione di un’attività, sia essa di natura giuridica o materiale, relativa ai beni affidati.
Il Trust si rivela particolarmente vantaggioso quando si verifica la seguente condizione:
Esiste un obiettivo che un individuo desidera raggiungere in relazione a determinati beni, e tale obiettivo può essere efficacemente realizzato affidando tali beni a un soggetto diverso (il trustee), che agirà come esecutore , distinto da colui che ha inizialmente formulato l’intento di perseguire detto obiettivo.
Per rendere il concetto più chiaro, possiamo considerare un esempio pratico. Immaginiamo un individuo che desidera destinare una parte dei suoi beni a fini benefici, come la creazione di un fondo per sostenere progetti sociali.
Tramite un trust, questo individuo può trasferire la gestione di tali beni a un trustee dedicato, garantendo che gli scopi desiderati vengano perseguiti in modo efficace e conforme alle sue volontà.
Patto di famiglia
Accordo armonioso tra i membri della famiglia per gestire attività economiche ed evitare controversie.
Il Patto di Famiglia, introdotto dalla Legge 14 febbraio 2006 n. 55 e disciplinato dagli articoli 768-bis e successivi del Codice Civile, rappresenta uno strumento potente per concordare la gestione delle attività economiche di un membro della famiglia nella previsione della successione. Questo accordo coinvolge in modo armonioso i membri della famiglia, identificazioni come eredi legittimi, nella destinazione delle attività economiche, che possono includere la titolarità di beni o quota di partecipazione in una società.
Le conseguenze giuridiche e relazionali che contraddistinguono il Patto di Famiglia dalla donazione sono rilevanti e vanno considerate attentamente:
Impugnabilità: Una volta sottoscritto correttamente dagli aventi diritto, il Patto di Famiglia non è suscettibile di impugnazione per lesione della legittima. Ciò implica che sul bene oggetto del patto non può essere intrapresa alcuna azione di riduzione, evitando così complicazioni legate all’extra commercium.
Partecipazione degli eredi: La partecipazione di tutti gli eredi legittimi al patto e la loro consegna all’attuazione eliminano potenziali controversie. Questo processo contribuisce a una gestione fluida e concordata delle attività economiche familiari.
Il Patto di Famiglia si distingue per la sua certezza e definitività. I beni ricevuti in virtù di questo accordo non sono soggetti a collazione e non possono essere oggetto di azioni di riduzione. Questo garantisce una chiara e stabile pianificazione successoria, contribuendo alla serenità e all’armonia all’interno della famiglia.
Conclusioni
Ogni situazione richiede un’analisi attenta e un approccio personalizzato alla pianificazione successoria. Contattare un consulente finanziario esperto può offrire sicurezza e guida attraverso questo processo fondamentale.
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Alessio Zaccanti Consulente Finanziario
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